FACCIAMO FINTA CHE NON FINIRÀ – REVIEW PARTY

Se io volessi essere la persona a cui permetti di prendersi cura di te?

Tempo di lettura: 4 minuti

Facciamo finta che non finirà è il nuovo romanzo di Elena Armas, edito da Newton Compton.

Dopo il successo del suo primo romanzo, questo è stato all’altezza delle aspettative? Vediamo insieme di cosa si tratta in occasione del review party per l’uscita ufficiale di oggi!

Facciamo finta che non finiràTitolo: Facciamo finta che non finirà
Autrice:
Elena Armas
Genere: Romance contemporaneo
Editore: Newton Compton
Data di uscita: 
7 marzo 2023
Pagine: 384
Finale:
Autoconclusivo
Link: Amazon

Trama
Rosie Graham ha un segreto. Anzi, ne ha diversi. Ha appena lasciato un lavoro strapagato per dedicarsi a un altro tipo di carriera: desidera diventare una scrittrice di romanzi rosa. Il suo futuro però si preannuncia tutt’altro che luminoso, anche se Rosie è convinta di potercela fare. Non ha ancora detto alla sua famiglia del cambio di rotta perché troppo occupata a combattere con un terribile blocco dello scrittore e un appartamento fatiscente. Prima che il soffitto le crolli addosso, decide di occupare abusivamente l’appartamento dell’amica Lina, mentre lei è fuori città. Ma Rosie non sa che la casa è già stata prestata al cugino dell’amica, l’irresistibile Lucas, che le offre di restare. E così Rosie finisce per diventare coinquilina del ragazzo per cui ha una cotta, e che segretamente stalkera su Internet da mesi. Per di più Lucas, per aiutarla a ritrovare l’ispirazione narrativa, le propone una serie di appuntamenti romantici. Rosie non ha nulla da perdere, in fondo Lucas deve ripartire tra poco più di un mese e la sua stupida cotta online è totalmente sotto controllo. O quasi…

readinglove blogElena Armas mi aveva davvero catturata con Facciamo finta che mi ami. Devo quindi ammettere che le aspettative per Facciamo finta che non finirà erano, da parte mia, molto alte.

Con questa premessa, devo dire di aver apprezzato il volume, ma certamente non come il primo: il problema più grande che ho riscontrato riguarda il ritmo della narrazione, a volte più incalzante ma tendenzialmente un po’ lento, come se la storia fosse stata diluita senza ragione.

Gli elementi per una buona riuscita del testo ci sono, ma sono stati sparsi in maniera meno elettrizzante rispetto al romanzo precedente, facendo perdere un po’ quella sensazione di “oh mio Dio, devo proprio leggere per vedere cosa capiterà a questi due”.

Ciò detto, ho ritrovato comunque gli elementi che caratterizzano la Armas, dunque una buona costruzione dei personaggi e della tensione attrattiva tra i protagonisti. Trovo anche che l’incipit della storia sia molto buono: conduce in poche battute alla convivenza forzata tra la dolce e spaurita Rosie e il fascinoso e solare Lucas. Entrambi i personaggi non vogliono essere inutilmente pesanti: custodiscono i loro segreti, piccoli e grandi, e ruotano attorno ad essi con circospezione.

“Fare salti nel vuoto non è da me. Prendere decisioni senza accertarsi che i rischi siano minimi, senza una garanzia che tutto andrà come deve…  è una cosa che non ho mai fatto prima. Ma cavolo se mi è piaciuto. è stato terrificante, ma liberatorio. Come se avessi aspettato tutta la vita per essere… libera”

Ho molto apprezzato il fatto che il personaggio maschile sia stato, in questo caso, caratterizzato con una certa originalità. Fin da subito scopre le sue carte di seduzione, tra un sorriso e una ricetta di cucina, e mi è sembrato fin dall’inizio molto autentico e schietto.

Dal canto suo, Rosie è completamente priva di quella patina perfetta che a volte ammanta le protagoniste. Brancola nel buio con il suo lavoro di scrittrice – e a volte mi ha dato la sensazione che anche la Armas parlasse attraverso di lei, specie sui passaggi relativi all’ispirazione nella stesura di un secondo libro dopo il successo del primo… coincidenze? Non credo – e anche nella direzione da dare ai suoi affetti. Mi è piaciuto che si concedesse della fragilità dopo essersi sempre imposta di impersonare il ruolo di quella “dura”.

“Il peso di anni e anni trascorsi a cercare di tenere tutto quanto in piedi e in ordine, sempre da sola, prese il sopravvento. Mi travolse dalla testa ai piedi, come un’onda.”

In Facciamo finta che non finirà credo che i personaggi secondari non abbiano avuto un gran ruolo e, anzi, qualche volta il loro intervento mi è sembrato un po’ forzato per aumentare l’attesa nella coppia principale. La storia familiare di Rosie mi è parsa un po’ traballante, rispetto a quella molto più credibile di Lucas.

Ho adorato, tuttavia, l’intervento di Lina. Forse un po’ per l’attaccamento a Facciamo finta che mi ami, ma mi è parso che il suo ritorno abbia dato una bella scarica all’atmosfera, fornendo un guizzo più vivace alla seconda parte del libro.

“Desiderami come ti desidero io. perché questi accenni a ciò che potremmo essere mi uccidono, lucas.”

Nel complesso, lo stile di Elena Armas è presente e dunque la lettura di Facciamo finta che non finirà è comunque piacevole, più adatto a un lettore “quieto” che apprezza le storie con un ritmo non troppo frenetico.

Fran

(Copia ebook omaggio da Newton Compton)