In attesa del nuovo chick-lit di Cecile Bertod, attualmente in lavorazione, l’autrice torna con un racconto frizzante, divertente e come sempre piacevole: “Una dolcissima follia”.
Titolo: Una dolcissima follia
Autrice: Cecile Bertod
Genere: Romance contemporaneo
Editore: Self Puplished
Prezzo: € 2.99 in versione ebook
Data di uscita: 15 Febbraio 2021
Pagine: 331
Finale: Autoconclusivo
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Trama
Hubert Durand è un uomo affascinante. Uno psicologo di successo. Ha uno studio a Villaduville, scrive per un periodico francese. “Oggigiorno”. Va in stampa il giovedì. Non potrebbe desiderare nulla di più. La sua vita è indubbiamente metodica, ma perfetta. Tutto cambia, però, quando un violoncellista nottambulo decide di trasferirsi accanto a lui. Da quel momento, per Hubert non c’è più pace. E se c’è una cosa di cui ha un bisogno disperato è di silenzio, altrimenti non riesce a concentrarsi. Costretto ad abbandonare il suo appartamento, compra un bilocale al numero tre di rue de Bouganville. In agenzia gli hanno assicurato che non c’è un solo musicista in tutto il condominio! Sembra il posto ideale per ricominciare. Firma senza pensarci due volte.Ma a Hubert basta mettere piede nel palazzo per capire che la sua vita non sta affatto per tornare al vecchio tran tran a cui era abituato. Gli basta incontrare Charlotte. Chi è Charlotte?Non ne ha idea. Sa solo che abita sopra di lui, che ama la musica hip hop e tre volte a settimana sposta mobili per combattere l’insonnia. Così addio pace, addio tranquillità. Hubert si ritrova punto e a capo. C’è solo un modo per venirne fuori: scoprire cosa combina Charlotte Sourel di notte. Peccato che nessuno voglia aiutarlo. Cosa fa per vivere? Non glielo dicono. Chi frequenta? Nessuno sembra saperlo. Allora chi è davvero Charlotte? E soprattutto: riuscirà l’irreprensibile dottor Durand a resistere ai due occhi azzurri più belli che abbia mai incontrato?
Questa storia di Cecile Bertod è forse un po’ diversa da ciò che siamo abituati a trovare nei suoi scritti: ha un taglio differente, anche se sempre molto ironico e ben scritto. C’è molta contestualizzazione, tramite i vari inquilini del condominio di rue de Bouganville, e la narrazione risulta così molto “colorata” e vivida.
Credo sia un racconto pieno di sfaccettature piuttosto nitide, che mi hanno fatto immaginare benissimo tutti i condomini e la bizzarra situazione in cui finiscono quando Hubert Durand si trasferisce nell’apparamento numero tre.
“ebbe il sospetto che forse, dico forse, al numero tre di rue de bouganville non si suonava, ma non sarebbe stato lo stesso tranquillo come sperava”
A onor del vero, non è proprio semplice empatizzare con Hubert: si tratta di un uomo fin troppo professionale, molto critico e polemico verso… be’… verso più o meno qualsiasi cosa.
D’altra parte, però, è proprio questo il punto di forza del personaggio: il progressivo allentarsi dei suoi pregiudizi mentali (e anche del nodo della sua cravatta). A fargli da contraltare c’è Charlotte, allegra, entusiasta, al tempo stesso fragile ma pronta a difendersi da qualsiasi giudizio. Perché Charlotte fa un lavoro che Hubert stenta persino a immaginare…
“non nutro la minima speranza di liberarmi di lei, ma lasci almeno che provi. mi permetta di condurre inutilmente le mie battaglie personali”
Sono tanti gli elementi piacevoli in questa lettura, sia per l’originalità che per la loro resa su pagina. La storia procede velocemente – anche troppo, perché finisce subito! – e sembra una trama perfetta per un film. O almeno, secondo me, il racconto evoca benissimo le immagini e pare quasi di vederle scorrere mentre si legge.
“ma non era colpa sua, naturalmente. non era colpa di nessuno, in realtà. era solo la natura che tra le tante regole, di tanto in tanto, prevede anche un’eccezione”
In conclusione, come sempre, leggere Cecile Bertod è un piacere. Con “Una dolcissima follia” vediamo la scrittrice in una veste leggermente diversa, sempre contaddistinta da un taglio irriverente e coinvolgente.
Fran